Cinquant’anni sono tanti. Basti pensare a quante cose cambiano nella vita di una persona in un lasso di tempo così lungo. Anche la nostra sezione scout, ormai cinquantenne, è certamente cambiata negli anni: moltissime persone, tradizioni, attività, campeggi, sono passati lasciando un segno, grande o piccolo che sia. Ci sono però anche aspetti che sono rimasti invariati dal 1965; uno di questi è quello spirito scout che tutti i membri dell’associazione hanno cantato insieme nel corso dei festeggiamenti del 5 e 6 giugno 2015: Il tempo passa e noi ci siamo ancora / uniti e appassionati come allora. / Stare insieme è come un grande gioco, / curiamo e alimentiamo il nostro fuoco.
Per un’occasione così importante, abbiamo pensato di fare le cose in grande: il prato di fronte alle scuole, infatti, è stato invaso per alcuni giorni da diverse costruzioni tipicamente scout. Un ruolo centrale in tutto il fine settimana l’ha ricoperto la grande tenda Sarasani, alta più di 12 metri, che simbolicamente ha rappresentato l’unione e l’incontro, essendo il luogo in cui gli esploratori si ritrovano alla sera durante i campeggi. Attorno alla Sarasani, venerdì sera abbiamo vissuto un momento informale in musica aperto agli amici della sezione e agli scout. Sabato mattina si è continuato con il momento ufficiale alla presenza delle autorità comunali, e con il pranzo dedicato agli attivi con i loro famigliari, ma anche ai numerosi e graditi ospiti speciali, gli ex scout che prima o dopo hanno fatto parte della nostra sezione. Ci si è poi potuti tuffare nei ricordi grazie alla mostra fotografica organizzata sotto le tende, ma anche durante la speciale serata scout, uno spettacolo intitolato Gala dei 50 anni. Dopo una notte in tenda e un’abbondante colazione, si è conclusa ufficialmente questa maratona faticosa ma ricca di emozioni e soddisfazioni.
Per ricostruire la nascita del nostro gruppo scout, bisogna ritornare indietro ai primi anni ’60: coloro che volevano avvicinarsi al movimento scout, già presente su territorio ticinese da diversi decenni, dovevano recarsi a Balerna. La Brigata Triangolo accoglieva infatti ragazzi provenienti principalmente da Balerna, Vacallo e Chiasso, ma non chiudeva affatto le porte ai giovani dei comuni limitrofi. L’interesse anche a Castel San Pietro crebbe velocemente: un numero sufficiente di ragazzi cominciarono la loro avventura scout proprio a Balerna, e venne così creata una pattuglia di soli castellani, la pattuglia Leopardi. Ogni sabato, con voglia e motivazione, i ragazzi scendevano a piedi dalla valle per partecipare alle attività scout.
Ancora oggi, il termine pattuglia indica un gruppo variegato ed eterogeneo di esploratori, che aiutandosi e completandosi a vicenda riescono ad affrontare le varie sfide cui sono regolarmente confrontati. Carlo Rizzi, Paolo Robbiani, Sergio Crivelli, Aurelio Montorfano, Elio Fontana, Giorgio Bernasconi e Pierre Fontana divennero presto un gruppo affiatato e pronto a imprese di ogni genere. Non fu difficile trovare un nome adatto alla pattuglia, visto che i giovani esploratori avevano a disposizione un autentico pezzo di pelliccia di leopardo con il quale costruire la propria bandiera e abbellire il proprio equipaggiamento.
Fu circa a metà del decennio che il maestro Fausto Graf si trasferì a Castel San Pietro per lavorare alle scuole maggiori. Cresciuto (scoutisticamente parlando) nella sezione Tre Pini di Massagno, Graf si accorse in fretta dell’interesse dei giovani per il movimento, e propose alla pattuglia Leopardi di distaccarsi dalla brigata, fondando di fatto la sezione Burot Castel San Pietro. Per scegliere un nome adatto, ci si ispirò al prato in cui venivano organizzate alcune delle prime attività all’aria aperta. I primi incontri all’interno, invece, si svolsero a casa di Robbiani e negli spazi messi a disposizione dalla Parrocchia. Con il tempo, crebbe anche il numero delle pattuglie: alla Leopardi seguirono le Gazzelle e gli Orsi. Agli esploratori si aggiunsero i lupetti, guidati inizialmente da Gabriella Bernasconi. Per avere le ragazze in sezione non solo come monitrici, però, bisognò attendere molto tempo: nel 1985 avvenne finalmente il primo campeggio misto.
Oggi la sezione scout Burot conta più di 100 attivi fra lupetti (8-11 anni), esploratori (11-15 anni), pionieri (15-17 anni) e rover (oltre i 17 anni), e deve molto a tutti i volontari che hanno lavorato affinché negli anni il gruppo divenisse sempre più numeroso e solido. Le attività si svolgono generalmente al sabato pomeriggio, dalle 13.30 alle 16.30, e i contenuti sono i più disparati: la natura, il gioco e la tecnica sono certamente alcuni dei pilastri su cui si basano le proposte degli animatori. Più in generale, l’obiettivo cardine dell’associazione è quello di garantire uno sviluppo globale sano e completo dell’individuo. Momento centrale dell’anno scout è il campeggio estivo di due settimane, organizzato quest’anno a Ederswiler (JU) per esploratori e lupetti, e itinerante in Danimarca per i pionieri.